implantologia dentale

Quando si parla di salute orale, è doveroso fare molta attenzione alla qualità delle cure. Il motivo è molto semplice: si tratta di un ambito molto delicato, che può comportare, se viene trascurato, dei grossi problemi.

Non è quindi un caso che siano tante le persone che si chiedono quali sono i migliori impianti dentali, quali i loro costi e quali le controindicazioni. Nelle prossime righe, vediamo assieme la risposta a questa domanda.

Impianti dentali, le principali tipologie

Sotto al cappello “impianti dentali”, si possono includere diversi approcci curativi. Scopriamo, nelle prossime righe, quali sono i principali.

Implantologia a carico immediato

Quando si parla dell’implantologia a carico immediato, si inquadra un approccio che si muove con un obiettivo, ossia il fatto di posizionare i denti fissi lo stesso giorno dell’impianto. Per arrivare a questo risultato, si ricorre alla tecnologia, in particolare alla TAC 3D della mandibola o della mascella superiore.

Implantologia in due tempi

In questo caso, si inquadra una tipologia di impianto dentale che ha caratteristiche opposte rispetto a quello a carico immediato. Tra il momento in cui vengono posizionati gli impianti e quello in cui, invece, si sistemano i denti fissi, possono passare dai 3 ai 6 mesi.

Impianti dentali con deficit di osso

Cosa si può dire in merito a questa terza tipologia di impianti dentali? Che, come dice il nome stesso, si tratta di un approccio indicato per i pazienti che hanno pochissimo osso. All’interno della situazione appena descritta è possibile includere diverse circostanze mediche. Tra queste ricordiamo i quadri in cui è necessario l’innesto di osso, per non parlare di quelli in cui, invece, il medico ritiene maggiormente opportuno ricorrere alla rigenerazione ossea.

Controindicazioni

Le controindicazioni dell’implantologia dentale eseguita da professionisti validi non sono molte. Giusto per ricordare alcuni esempi, ci focalizziamo sull’implantologia a carico immediato, che può avere, tra le controindicazioni relative, il diabete non trattato con i farmaci e alcuni disturbi della coagulazione. Per quanto riguarda invece le controindicazioni assolute, troviamo la cirrosi epatica e patologie come il Parkinson e il morbo di Alzheimer, per non parlare dell’utilizzo delle sostanze stupefacenti.

Cosa dire, invece, in merito al rischio di rigetto? Che si tratta di un interrogativo molto comune. Fondamentale è tranquillizzarsi, in quanto il rischio non sussiste. Facciamo infatti presente che, quando si parla di impianti dentali, si inquadra l’utilizzo di materiali biocompatibili, come per esempio il titanio.

Non bisogna avere paura neppure del dolore. Gli impianti dentali, infatti, vengono gestiti ricorrendo all’anestesia locale. In alcuni casi, quando il paziente presenta particolari difficoltà emotive, si può utilizzare la sedazione cosciente.

Costi

Quanto costano gli impianti dentali? Si tratta della classica domanda da un milione di dollari! Sono tanti, infatti, i fattori da considerare. Oltre alla posizione dello studio – la gestione dell’attività di un dentista ha costi diversi a seconda della Regione in cui il professionista opera – bisogna tenere ovviamente conto delle condizioni del paziente.

Ovviamente, si può parlare di parametri generali. Cosa dicono di preciso? Che nel caso della singola corona, si può parlare di somme che vanno dai 1.200 ai 3.000 euro. Per quanto riguarda invece l’intera arcata, si va dai 4/5.000 euro fino ai 30.000.

La forbice è molto ampia. Quello che non bisogna mai dimenticare è l’importanza di non andare mai al risparmio. Dietro al listino prezzi di un dentista ci sono diverse voci, che vanno dalla formazione continua fino all’igiene degli spazi dello studio. Puntare al ribasso significa mettere a rischio la propria salute e la qualità dell’assistenza post trattamento.