led

Se ne sente parlare molto spesso, ma le opinioni al riguardo sono contrastanti. Stiamo parlando dell’effetto che la luce a led avrebbe, almeno stando alle dicerie, sugli occhi. Ovviamente, si tratta di un riscontro negativo, delle conseguenze che questo tipo di illuminazione avrebbe sulla vista. Se ne parla tanto in merito, ma sono poche le guide e gli articoli che fanno veramente chiarezza al riguardo senza perdersi in voli pindarici di sorta.

Prima di scoprire che effetto, di fatto, la luce a led abbia sulla salute della vista, bisogna comprendere perché questo tipo di illuminazione, sia stato preferito a quello alogeno e a qualsiasi altro tipo di alternativa. Ebbene, oltre ad essere più piacevoli alla vista, le luci a led hanno un’attenzione in più nei confronti della tematica ambientale e, inoltre, permettono di risparmiare energia.

Sono diversi i modi con cui le persone, oggi, scendono a compromessi col portafogli nei confronti delle spese periodiche. Insieme al confronto delle tariffe sulla luce disponibili sul mercato, la scelta delle luci a led rappresenta sicuramente un ottimo modo per risparmiare. In questa guida, però, andremo a scoprire quanta verità ci sia dietro le speculazioni del web, analizzando tutti i fattori di rischio, qualora ce ne siano, relativi all’utilizzo di luci a led.

Perché le luci a led sarebbero dannose per gli occhi?

Quando si è parlato di dannosità delle luci a led, si è riflettuto sulle piccole dimensioni della sorgente che porta a luce molto concentrata e al suo spettro di emissione che, sembrerebbe, avere un picco nel blu dannoso per l’occhio umano. Ci fu uno studio francese sui topi che attestava la fototossicità dei led dopo 18 ore continuative di esposizione ad essi. Questi studi non sono stati, per ovvi motivi, condotti su esseri umani e, per questo motivo, non troverebbero un fondo fattivo di verità.

Considerando che l’esposizione prolungata a questo tipo di luce creerebbe delle condizioni estreme e, certamente, non naturale. In ogni caso, si è registrato, durante lo studio, un’induzione della necrosi delle cellule retiniche. L’analisi francese, insomma, attesta che la prolungata esposizione alla luce a led causi la perdita dei fotorecettori. Al momento, comunque, non è possibile attestare se questo fattore di rischio riguardi anche gli esseri umani.

Stando ad altre ricerche, comunque, pare che il pericolo maggiore per la salute della retina si ottenga con la luce di colore blu. In ogni caso, ancora una volta i dati provengono da esposizioni troppo prolungate a questo tipo di luce. Bisognerebbe, poi, raggiungere livelli di intensità luminosa che non interessano i moderni sistemi di illuminazione a led, di gran lunga meno potenti. Inoltre, i produttori realizzano i led attuando misure di contenimento del rischio fotobiologico, rendendoli quanto più sicuri possibile.

Conclusioni

Insomma, gli studi hanno creato non poco allarmismo riguardo l’utilizzo di una fonte di illuminazione che, oggi, è praticamente ovunque. La risonanza di queste indagini sui programmi televisivi mainstream, poi, non ha fatto altro che alimentare una filter bubble fin troppo distante dalle attuali dinamiche del mercato e dal funzionamento dei prodotti che sfruttano fonti d’illuminazione a led.

Le condizioni in cui si sono verificate queste ricerche erano a dir poco estreme e non attuabili nella vita di tutti i giorni. Insomma, sebbene l’esposizione alle sorgenti led aumenti la percentuale di morte cellulare indotta dalla luce, questi risultati non possono essere applicabili alla vita quotidiana, soprattutto poiché gli studi non sono stati condotti sull’uomo. Per ottenere un quadro più completo della vicenda e conoscere i veri, eventuali, rischi della luce a led, dovremo attendere indagini formulate meglio ed evitare allarmismi inutili.