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Tra le situazioni di maggior pericolo all’interno di qualsiasi immobile o luogo chiuso troviamo sicuramente l’incendio. Uno dei prodotti che, nel corso degli anni, sono stati lanciati in commercio proprio per fare in modo di aumentare la sicurezza e la tutela di certi ambienti, è rappresentato dalle porte tagliafuoco.

Si tratta di porte e portoni che vengono costruiti usando dei materiali del tutto particolari. Infatti, si tratta di materiali che devono avere caratteristiche tali da soddisfare determinati requisiti in riferimento a quanto è previsto dalla normativa in relazione alla sicurezza rispetto agli incendi. Al tempo stesso, l’obiettivo principale è quello di evitare che le fiamme possano propagarsi e diffondersi nel resto dell’edificio. È facile intuire come l’acquisto di tali tipologie di porte debba avvenire solo affidandosi ad aziende esperte e competenti, come Duemmeservice.it.

Cosa dice la legge italiana

Nel corso del 1993 è stato emanato un decreto che elencava tutti quei requisiti da rispettare per l’omologazione delle porte antincendio, che avrebbero dovuto avere, da quel momento in avanti, un apposito marchio di conformità. Sei anni più tardi entrò in vigore un ulteriore decreto che ha fatto un po’ di chiarezza in merito alla suddivisione in varie classi delle porte antincendio, in base soprattutto al loro livello di resistenza rispetto al fuoco.

In base a questa nuova normativa, tutte le aziende, così come gli edifici pubblici, ma anche gli ambienti industriali, devono necessariamente essere dotati di porte tagliafuoco. Sarà compito e cura, quindi, delle singole aziende o dei singoli enti pubblici, ottemperare all’obbligo relativo all’installazione e alla manutenzione di tali porte nei luoghi indicati dalla legge.

Le porte tagliafuoco vengono costruite tenendo a mente delle caratteristiche ben specifiche, che le rendono conformi a garantire un alto livello di sicurezza nel momento in cui si dovesse verificare un incendio. La tutela è chiaramente rivolta prima di tutto al personale che si trova nell’immobile e poi chiaramente anche al resto degli ambienti dell’edificio che non sono stati toccati in un primo momento dall’incendio.

Cosa vuol dire la sigla REI

Si parla spesso e volentieri anche di porte REI: si tratta di una dicitura che mette in evidenza quelle che sono le tre principali caratteristiche delle porte antincendio. In primo luogo, la R rappresenta la resistenza: quindi, indica se la porta è stata realizzata con dei materiali che sono in grado di opporre una buona resistenza rispetto alle fiamme. L’intento è quello di bloccare la diffusione delle fiamme ed evitare che possano avanzare oltre la stanza interessata dallo scoppiare dell’evento dannoso.

La E, invece, corrisponde alla tenuta dei gas. In poche parole, la porta tagliafuoco non deve consentire ai gas di combustione di diffondersi all’interno di ulteriori ambienti, facendo in modo che restino confinati nel punto in cui si è sviluppato l’incendio. Da notare, infine, come la I sta a significare isolamento termico. In questo caso, il riferimento è alla capacità di queste porte di isolare gli ambienti dove vengono installate, conservando temperature normali. È importante mettere in evidenza come tali porte si possono chiudere in via del tutto automatica in ogni punto, evitando di esporre il personale a ulteriori pericoli in caso di incendio.

Le porte tagliafuoco REI sono oggetto di un’apposita classificazione che tiene conto, come dicevamo in precedenza, della classe di resistenza rispetto all’avanzare delle fiamme. Il valore numerico che figura nella dicitura sta a significare il tempo, che viene espresso in minuti, durante i quali le porte tagliafuoco sono in grado di garantire la resistenza rispetto al fuoco. Ci sono diverse classi di resistenza: si va dal livello minimo pari a 10 fino al livello massimo pari a 360.