La bulimia è una voracità patologica ed eccessiva che si associa a malattie di natura differente, come il diabete, l’oligofrenia e non solo, ma che può avere non soltanto risvolti di natura sanitaria ma anche e soprattutto psichiatrica, essendo legata a quelli che sono definiti come disturbi del comportamento alimentare. Per questo motivo, per quanto la bulimia non sia particolarmente diffusa o, allo stesso tempo, trattata da un punto di vista relativo all’informazione sulla malattia, caratterizza comunque una patologia piuttosto pericolosa, che va trattata in un determinato modo che bisogna conoscere per affrontare al meglio. Per questo motivo, è importante considerare tutto ciò che c’è da sapere a proposito della bulimia stessa, tra sintomi, diagnosi e possibili trattamenti.
Sintomi della bulimia
La bulimia si presenta attraverso una serie di manifestazioni fisiche e psicologiche che sono difficili da controllare o da prevedere ma che, se osservate nel dettaglio, permettono di ricostruire un quadro di insieme piuttosto importante. In generale, la bulimia comporta non soltanto un assunzione rapida di cibo, ma anche un meccanismo di espulsione dello stesso incontrollato, che avviene in maniera inconsapevole da parte del soggetto subito dopo aver mangiato.
Si tratta, effettivamente, di una risposta a stimoli come disidratazione, reflusso gastrico, esofagite, trauma orale, erosione dentale, stipsi, infertilità, ulcere peptiche, gonfiore alle ghiandole salivari, erosione acida dello smalto dei denti, causate chiaramente dal continuo flusso di vomito, che può portare anche al reflusso gastroesofageo. Altri possibili sintomi sono dettati dalla presenza di calli e cicatrici sul dorso delle mani, dato il trauma degli incisivi, ghiandole ingrandite nel collo, fluttuazioni nel peso corporeo piuttosto comuni e, da un punto di vista prettamente psicologico, bassa autostima, depressione, situazioni di consumo di cibo particolarmente pericolose, grande attenzione sul numero di calorie consumate e, infine, disturbi nel ciclo mestruale, nella pressione sanguigna e altri disturbi psichiatrici.
Caratteristiche del soggetto bulimico
Accanto ai sintomi che sono stati precedentemente presi in considerazione, e che riguardano le possibili manifestazioni di chi soffre di bulimia, vale la pena considerare altre caratteristiche del soggetto bulimico che non possono non essere sottolineate, e che delineano un quadro d’insieme piuttosto vasto a proposito dello stesso. Il soggetto bulimico è guidato da una voglia irrefrenabile di assumere cibo, legata a una consapevolezza di senso di colpa e di spiacevole sensazione dopo aver ingerito lo stesso. Ciò determina, naturalmente, un istinto da parte del soggetto bulimico che reagisce preferendo vomitare ciò che ha mangiato, al fine di espellere quel cibo stesso. E’ importante sottolineare che il problema non è rappresentato dall’assunzione di cibo in sé, ma dal comportamento ossessivo legato a questa stessa.
Tuttavia, esistono anche specifiche determinazioni della bulimia, che permettono di distinguere sostanzialmente in due formi differenti della stessa: con o senza condotte di eliminazione. Nel primo caso il soggetto si autoprovoca sensazioni di nausea che generino il vomito, sentito come unica forma di espulsione del cibo. Diversa è la seconda situazione, in cui il soggetto non giunge alla forma estrema di espulsione ma assume comportamenti ossessivi che sono comunque oggetto di grande pericolo, come il digiuno volontario o una forma di attività fisica particolarmente intensa.