Ci sono momenti in cui non si dispone di una determinata somma per far fronte a piccole spese impreviste. Ed è inevitabile, di conseguenza, cercare di reperire un po’ di liquidità. Il metodo più ricercato dagli italiani è, senza dubbio alcuno, il prestito personale, quello strumento che consente di poter finanziare l’acquisto di beni e servizi, spesso indispensabili per poter vivere serenamente la propria quotidianità.
È indubbio come il percepimento di un salario mensile costituisca, di fatto, una sorta di “garanzia” per l’istituto di credito/finanziaria, che può ragionevolmente ipotizzare che il richiedente, grazie all’entrata certa e continuativa, riesca a far fronte al rimborso delle rate. Ma cosa succede se il consumatore non dispone di uno stipendio fisso? È possibile chiedere un prestito anche in questa casistica?
La precarietà del mondo del lavoro
A queste domande abbiamo trovato risposta consultando Prestitisenzabusta.it, uno dei più autorevoli portali del credito presenti sul web, che fornisce preziosi consigli sulla possibilità di richiedere un prestito chirografario o ipotecario anche nel caso in cui non si disponga di un introito fisso mensile.
Una vera e propria rivoluzione rispetto solo a qualche anno fa, quando, una volta varcata la porta d’ingresso di qualsiasi istituto di credito, era ritenuto indispensabile mostrare il cedolino della paga lavorativa. Oggi, invece, anche quei soggetti che non possono esibire tale documento possono sperare di ottenere un prestito.
Il mondo del credito, d’altro canto, non poteva restare indifferente al radicale mutamento avvenuto nella società moderna, che dal punto di vista lavorativo, volente o nolente, è diventato indubbiamente più instabile: l’aumento del lavoro precario, con contratti con sempre meno tutele rispetto all’inizio del nuovo millennio, è sotto gli occhi di tutti. E le varie crisi intercorse negli ultimi dodici anni, in ultimo quella sanitaria, non ha fatto che acuire le incertezze dei lavoratori.
Come disoccupati, casalinghe, studenti e partite IVA possono ottenere un prestito
I prestiti senza busta paga possono essere richiesti non solo da casalinghe, disoccupati e studenti. Anche i liberi professionisti, le cosiddette “partite IVA”, vi possono fare ricorso, considerato che il reddito percepito, soprattutto in alcuni comparti, varia sensibilmente in base alla stagionalità o alla congiuntura economica internazionale o settoriale e non può definirsi, di conseguenza, stabile.
Le persone lavorativamente non attive, invece, possono ottenere la liquidità desiderata grazie a fondi di reddito alternative. Basti pensare, ad esempio, ad una donna casalinga separata, che può richiedere un prestito senza busta paga avvalendosi dell’assegno di mantenimento elargito dall’ex coniuge.
In altri casi, questa particolare forma di finanziamento si può ottenere grazie al patrimonio mobiliare del richiedente, soldi investiti in titoli finanziari che possono fungere da supporto alla richiesta di prestito inoltrata dal cliente. Anche il patrimonio immobiliare, tuttavia, può risultare funzionale all’ottenimento del finanziamento: percepire il canone mensile di un immobile dato in locazione a terzi, ne è l’esempio più classico.
I prestiti cambializzati
Qualora si fosse titolari di un immobile sfitto, purché tenuto in “buono stato di conservazione”, si può ottenere la liquidità desiderata. In questo caso, considerata la totale assenza di entrate, si renderà però necessaria la presenza di un’ipoteca, a favore dell’istituto di credito, per poter finalizzare l’operazione.
Il ricorso all’ipoteca, tuttavia, si rende necessaria solo nel caso in cui il finanziamento fosse di un importo non contenuto oppure sia posta come condizione indispensabile dal soggetto erogante. Prima di ricorrere a questa soluzione, che di fatto costituisce una “garanzia” rispetto ai casi poc’anzi citati, chi non dispone di alcun reddito può percorrere la strada dei “prestiti cambializzati”.
Essendo un titolo esecutivo, la cambiale consente al creditore, qualora il debitore non riesca a far fronte puntualmente ai propri impegni, di potersi rivalere sui beni posseduti dal medesimo. Negli ultimi anni, questa forma di finanziamento, complice il peggioramento del contesto economico e sociale, è tornata fortemente in auge in tutto il mondo del credito.